Componenti per Gioielli, la perla
I componenti per gioielli e bigiotteria sono praticamente infiniti, come moltissime sono le case che li commercializzano, sono oggetti indispensabili per creare pezzi di ottima fattura e a volte unici.
Ad esempio le perle sono uno di questi componenti che vengono identificate e che vengono caratterizzate commercialmente con termini diversificati, cioè si differenziano tra di esse chiamandole in vari modi, di lgo, di fiume, di acqua dolce, oceaniche, di mare, di cerate, di majorca, di kultra, ecc.
Gli appellativi che abbiamo sopra riportato non hanno significato se insieme con aggiungiamo un attributo fondamentale, che però è identificativo per un gioiello di valore rispetto ad un altro inferiore, l’attributo cui ci riferiamo è “naturale” o “artificiale”.
E ancora tra le perle naturali, come riconoscere quelle effettivamente naturali da quelle coltivate?
Perle naturali e perle coltivate
Diciamo subito che le perle artificiali sono quelle completamente prodotte da processi chimici inventati dall’uomo e quindi rigorosamente false.
Per quanto riguarda le “perle naturali” bisogna, però, fare una precisazione chiarificatrice, ossia, quelle che si trovano in commercio non sono mai completamente naturali nel vero senso del termine, cioè prodotte interamente dalla natura senza intervento alcuno dell’uomo; la maggioranza delle perle naturali sono oggi coltivate inducendo l’ostrica a produrle in appositi allevamenti.
Come tutti ben sanno le perle sono prodotte dai molluschi denominati “perliferi” cioè le ostriche che essendo una creatura vivente è sicuramente di caratteristiche naturali.
Il processo di produzione
Il processo per la produzione della perla, uno dei più famosi componenti per gioielli viene innescato quando un corpo estraneo, tipo un granello di sabbia, entra all’interno dell’ostrica, nella sua cavità.
L’ostrica tenta di espellere l’intruso in quanto le reca fastidio e così per renderlo innocuo ed eliminare il fastidio ricopre il granello di numerosi strati di madreperla che rilascia in modo concentrico così da formare negli anni, strato dopo strato, la perla.
La madreperla chimicamente è una materia composta da aragonite che è un minerale costituito da carbonato di calcio neutro (CaCO₃) unito alla conchiolina, che è una sostanza organica con la funzione di collante tale da permettere l’aggregazione dei suddetti cristalli di aragonite.
Le perle naturali componenti per gioielli sono molto rare
Come già detto le perle “naturali”, quelle vere, oggi sono assai rare.
La maggioranza delle perle sul mercato è di allevamento o coltivate.
Le perle coltivate sono realizzate inserendo manualmente o meccanicamente il corpo estraneo, che gli allevatori chiamano “nucleo”, all’interno della cavità del mollusco.
Questo modo di inserire il corpo estraneo è chiamato “nucleazione”, consiste nell’aprire l’ostrica per circa 2-3 centimetri per poi innestarvi all’interno il corpo estraneo, normalmente costituito da un pezzetto di plastica.
Questo è l’innesco e da questo momento il processo di formazione della perla è identico a quello che si evolverebbe in maniera naturale per la formazione della perla.
L’ostrica comincerà a secernere la madreperla avvolgendo l’intruso, ricoprendolo seguendo la sua geometria, in genere sferica, se l’intruso ha forma allungata la perla generata sarà ovale.
Conclusioni
Praticamente la perla naturale e la perla coltivata non hanno alcuna differenza dal punto di vista estetico se non per il nucleo che li differenzia, ma è molto difficile distinguerle.
Il metodo della coltivazione delle perle risale all’inizio del secolo scorso ed è dovuto a ricercatori giapponesi.
Il prodotto delle ostriche, oltre alla perla, è anche la madreperla che riveste la parte interna delle valve e viene impiegata per la realizzazione di oggetti e ornamenti in gioielleria.