I metalli preziosi, dall'estrazione al gioiello

I metalli preziosi, dall’estrazione al gioiello

I metalli preziosi, dall’estrazione al gioiello

Qualcosa di grande pregio, di alta qualità, di costruzione accurata, da indossare, in metallo prezioso, ornamento con gemme; sono queste le definizioni con le quali chiamiamo i gioielli, si quegli stupendi oggetti che fanno bella mostra sulle braccia, sulle dita e sul collo delle persone, gioielli di forme tra le più svariate e fantasiose, capaci di accontentare ogni esigenza estetica.

Ma prima del prodotto finale cosa è stato necessario per produrlo, quali processi ha subito quel determinato monile prezioso per essere poi commercializzato; è interessante sapere l’origine di un gioiello, la lavorazione di quella pietra preziosa e capire il lavoro che si è fatto.

Come sono fatti i gioielli che conosciamo?

I gioielli così come li conosciamo sono fatti di metallo, meglio ancora dei metalli preziosi, e chimicamente sono definiti nel novero dei metalli rari, il mercato che li tratta attribuisce loro un alto valore economico.

La lavorazione di questi metalli rari e preziosi, come ad esempio l’oro o l’argento è iniziata con il conio delle monete, per cui anticamente il valore di una moneta era funzione del suo peso e del suo metallo.

Con il susseguirsi dei secoli si è giunti all’attribuzione del solo valore economico ai metalli preziosi, che perse le caratteristiche di moneta, sono state ad esclusivo appannaggio dell’industria dei gioielli e dei preziosi, con un grande valore aggiunto dovuto anche alle pietre, soprattutto i diamanti.

L’estrazione dei metalli preziosi

La prima operazione, per poter creare gioielli, è quella dell’estrazione del metallo dalle viscere della terra, ossia dalle miniere, con tecniche affinate negli anni e diversificate nel prelievo.

Dopo lo scavo e l’estrazione del materiale grezzo si procede alla separazione del metallo prezioso dalla parte rocciosa e da tutte le altre intrusioni in essa contenute.

Successivamente il metallo viene fuso per l’eliminazione di tutte le impurità in esso trattenute, è il solo modo per disfarsene e ricavare il solo metallo prezioso.

Chiaramente la fusione avviene cambiando lo stato del metallo che da solido diventa liquido, quindi modellabile utilizzando appositi stampi tali da permettere di ottenere oggetti di svariata forma o appositamente preparata secondo la fantasia di chi deve lavorarlo.

La lavorazione del metallo prezioso

Infatti il passo successivo è la lavorazione del metallo che sia oro o argento, o altri metalli ancora; il procedimento consiste nella loro lavorazione fino allo stadio che è classificato di semilavorato, cioè di oggetti che hanno già una forma ben definita, solida, ma non ancora nello stato di essere commercializzati.

In particolare i semilavorati, nel campo dei metalli preziosi, assumono la forma di blocchi come ad esempio i lingotti d’oro e d’argento.

Ma non solo, i semilavorati sono anche costituiti da oggetti piccoli o molto sottili e da lamine, oppure da lastre che potranno essere utilizzati per la creazione finale del gioiello.

Il trattamento galvanico

Il trattamento galvanico è il passaggio successivo e consiste in un bagno chimico ove vengono immerse le lastre perché assumano una migliore resistenza a fenomeni di ossidoriduzione e di corrosione.

Il passaggio finale è giocoforza la lavorazione del nobile metallo che può essere così lavorato sia a carattere industriale sia a carattere artigianale con le tecniche che i nostri maestri orafi hanno tramandato ai nostri artigiani che le hanno impreziosite nei secoli.

Che sia artigianale o industriale la produzione di gioielli pregiati è assicurata, con quella artigianale si può pretendere, a dire il vero, una maggiore e migliore attenzione per i particolari e per le rifiniture del gioiello.

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